sabato 31 dicembre 2011

Ogni 28 post, magari con qualche ritardo, un piccolo flusso di citazioni.



Ogni lettura è un atto di resistenza. A tutte le contingenze. (Daniel Pennac, Come un romanzo)

Nessuno è contento del suo patrimonio e ognuno è contento della sua mente. (Lev Nicolaevič Tolstoj, Anna Karenina)
Il problema, nella letteratura come nella vita, è che alla fine uno finisce sempre per diventare uno stronzo. (Roberto Bolaño, I detective selvaggi)
Gli uomini si dividono in due categorie. Quelli che pensano sempre alle donne e quelli che non hanno immaginazione. (Louis Skorecki, Entrerà nella leggenda)
Tutta questa faccenda di “essere innamorati” non è una realtà esistenziale, ma una forma di prodotto culturale, un’illusione creata dal riflesso scambievole di un milione di specchi sfumati di rosa: poesie d’amore, canzoni pop, immagini filmate, inserzioni sui giornali, pubblicità di sciampo, romanzi sentimentali. (David Lodge, Il professore va al congresso)   
Purtroppo l’opera è rimasta incompleta, ne convengo; abbiamo demolito il vecchio regime nei fatti, non siamo riusciti a sopprimerlo completamente nelle idee. Distruggere gli abusi non basta; bisogna modificare i costumi. Il mulino non c’è più, ma il vento c’è ancora. (Victor Hugo, I miserabili)
In questa vita ci mostrano soltanto i trailer. Per questo bisogna reggere. (Philip K. Dick, Un oscuro scrutare)
Siamo fatti per questo. Per resistere e arrivare fino alla fine. È così che veniamo a sapere chi siamo. (Tobias Wolff, Nell’esercito del faraone)
Le sole cose indispensabili per la vita umana sono l’aria, il mangiare, il bere e l’evacuare, e la ricerca della verità. Il resto è facoltativo. (Jonathan Littell, Le Benevole)
1Gli specchi e la copula sono abominevoli, poiché moltiplicano il numero degli uomini. (Jorge Luis Borges, Tlön, Uqbar, Orbis Tertius)
Voi guardate il vestito di quell’ometto laggiù, impiegato al Comune, o anche vedovo, e la prima cosa che vi vien da pensare è che un giorno è stato nuovo anche lui. E anche l’ometto, s’intende. (Silvio D’Arzo, Casa d’altri)
Per un essere che soltanto fili molto tenui e per lui quasi inesistenti legano a quel che si chiama o ch’egli chiama vita, l’alzarsi al mattino è sempre un compito difficile. E forse persino un piccolo atto di violenza. (Hermann Broch, I sonnambuli-Hugenau o il realismo)
Volevo un posto dove rintanarmi, un posto dove non fare niente. (Charles Bukovski, Panino al prosciutto)
Bere richiede un sacco di tempo e di energia, se ti ci dedichi sul serio. (Raymond Carver, Gazebo)
Sulla via per l’inferno c’è sempre un sacco di gente, ma è comunque una via che si percorre in solitudine. (Charles Bukowski, Azione)
Lo scienziato non è l’uomo che fornisce le vere risposte; è colui che pone i veri problemi. (Claude Levi-Strauss, Il crudo e il cotto)
In ogni visita di complimento dovrebbe esserci sempre un bambino, per rifornire la conversazione. (Jane Austen, Ragione e sentimento)
Be’, in primo luogo non mi piace lavorare. (Henry Miller, Sexus)
Sono proprio le avversioni e i desideri non espressi ad arrivare più lontano e a indirizzare la nostra condotta, simili alle linee di un campo magnetico. (Uwe Timm, Come mio fratello)
Di tutte le cose che ricordiamo, il fatto veramente sorprendente è che alcune sono vere. (Michael S. Gazzaniga, La mente etica)
Il dolore è la forma più intensa di vita, è sovreccitazione: quindi, il ricerchiamo. Il veggo in me stesso: perché, puta, ostinarmi a buttar bezzi in tabacco, quando sta in fatto, che il fumo sgradevolmente mi vellica il palato? Le papille della lingua e delle mucose circostanti si convellono; il naso si contrae; l’occhio lagrima; i nervi si ammaricano pel sapore e per l’odore; e, poscia, seguono cefalalgie, lunghe e crudeli. E, nondimeno, io mi ostino a fumare. Perché mai? Per la voluttà implicita in ogni sensazione, ancorché sgradita. Perché piace il sentire, ancorché rincresca la sensazione determinata. Perché si preferisce la tribolazione de’ nervi, anziché lasciarli disoccupati, inerti, in riposo. (Vittorio Imbriani, Dio ne scampi dagli Orsenigo)
Chiunque può diventare critico cinematografico; al candidato non si chiederà che un decimo delle conoscenze richieste a un critico letterario, musicale o d’arte. (François Truffaut, Cosa sognano i critici?)
Non c’è nulla di più attraente di una donna che ha rinunciato ad esserlo. (Oscar Wilde, L’importanza di chiamarsi Blifil)
L’orgoglio non fa che procurare dispiaceri. (Emily Brontë, Cime tempestose)
La formazione e lo sviluppo della letteratura sono una parte del processo storico totale della società. L’essenza e il valore estetico delle opere letterarie, e quindi la loro azione, è una parte di quel processo generale e unitario per cui l’uomo si appropria del mondo mediante la sua coscienza. (Giörgy Lukács, Introduzione agli scritti di estetica di Marx ed Engels)
Ah ero precoce, da piccolo, e tale son rimasto anche da grande. (Samuel Beckett, Molloy)
La stampa è la tecnologia dell’individualismo. (Marshall McLuhan, La galassia Gutenberg)
Per essere qualcosa bisogna cominciare con l’essere tutto. (Honoré de Balzac, Gli impiegati)

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