martedì 10 gennaio 2012

Alan Bennett

Alan Bennett, Nudi e crudi. (Adelphi)
Coppia benestante di mezza età, professionista affermato lui, casalinga lei, niente figli, vita confortevole, senza fronzoli, i Ransome non interessano a nessuno.
I Ransome vivono su un altro pianeta; la sera lui si isola dalle sozzure della vita tuffandosi nel suo Mozart, lei in quarant’anni e rotti di vita non ha mai guardato la tv e si attiene scrupolosamente alle indicazioni del marito nella cura domestica. Insieme mandano avanti una vita che li accomuna, e che non hanno mai condiviso.
Ma accade un fatto inopinato, qualcuno svaligia casa Ransome.
Fatto in sé non straordinario, se non fosse che svaligiare non restituisce fino in fondo l’idea di quello che trovano quando tornano da Così fan tutte. E il niente, il totale, didascalico niente, accoglie le loro spaurite, disorientate, imbarazzate persone, rimaste letteralmente con i soli vestiti da sera addosso.
Da questo momento, l’inizio della storia, ognuno andrà per la sua strada; se il benessere li aveva tenuti insieme, il temporaneo bisogno fa di loro due cacciatori antagonisti.
Uno intravede in questo increscioso intermezzo, più con disappunto che con sofferenza, l’impossibilità di domare l’insensatezza del vivere, di governare con un rodato apparato di buon senso la volgarità di un mondo inesatto e, per questo, volgare e assurdo. L’altra scopre il supermarket etnico, le seduzioni dei talk show pomeridiani; il linguaggio del corpo, e la condivisione fiduciosa delle proprie emozioni profonde.
Nudi e crudi ci restituisce il senso di quanto sia ridicolo e penoso per la gente di buon senso stare in questo mondo, e anche uscirne. Il Sig. Ransome voleva tirare a campare dignitosamente, nel suo lucido mondo appropriato, teneva alla sua arida vita convenzionale e pedante, come ultimo baluardo contro il caos arrogante e modaiolo, berciante là fuori. Ma la vita prima o poi ti uccide, e lo fa sempre senza tanti convenevoli.
Se non fosse per il tono sempre lieve, quasi mondano, si sfiorerebbe la tragedia; il mondo crolla e l’eroe, in questo caso l’antieroe, si sgretola dall’interno mentre il mondo di fuori vince, e gli bercia in un orecchio la sua vittoria. Ma niente drammi, siamo inglesi. (Rosa M.)
Il mio coraggio consisté nel distruggere tutte le consuete ragioni di vita e nello scoprirmene altre. La scoperta avvenne lentamente. (Jean Genet, Diario del ladro)

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