mercoledì 8 febbraio 2012

28 post, nuovo flusso di citazioni


Il marxismo-leninismo e i regimi politici realizzati nel suo nome prendono la letteratura sul serio, terribilmente sul serio. Proprio al culmine della battaglia condotta per la propria sopravvivenza dalla rivoluzione sovietica, Trotskij trovò modo di affermare che "l'evoluzione dell'arte è la prova più alta della vitalità e del significato di ogni epoca". Stalin stesso giudicò essenziale aggiungere alle proprie voluminose dichiarazioni strategiche ed economiche un trattato sulla filologia e sui problemi del linguaggio in letteratura. In una società comunista il poeta è considerato una figura essenziale alla salute del corpo politico. Tale considerazione si manifesta in maniera crudele nell'urgenza stessa con cui l'artista eretico è costretto al silenzio o viene perseguitato fino alla rovina. Tale preoccupazione costante per la vita della mente basterebbe da sola a distinguere l'autocrazia marxista da altre forme di totalitarismo. Fucilare un uomo soltanto perché non si condivide la sua interpretazione di Darwin o di Hegel è un tributo sinistro alla supremazia delle idee nelle cose umane - ma pur sempre un tributo. (George Steiner, Il marxismo e il critico letterario, in Linguaggio e silenzio)

Più si diventa vecchi e più piacciono le cose indecenti. (Virginia Woolf, Quartetto d’archi)
La vita è una grande sorpresa. Non vedo perché la morte non dovrebbe essere una sorpresa ancora più grande. (Vladimir Nabokov, Fuoco pallido)
Le inserzioni pubblicitarie sono di gran lunga la parte migliore di qualunque giornale o rivista. (Marshall McLuhan, Gli strumenti del comunicare)
Il “bambino” è un’invenzione del diciassettesimo secolo; non esisteva, ad esempio, all’epoca di Shakespeare. Fino a quel momento era stato amalgamato al mondo adulto e non esisteva nulla che potesse essere chiamato “infanzia” come la intendiamo oggi. (Marshall McLuhan, Il medium è il massaggio)
Ogni liberazione dipende dalla coscienza della servitù. (Herbert Marcuse, L’uomo a una dimensione)
La donna si lascia prendere facilmente, quando crede di essere amata. (Caritone di Afrodisia, Il romanzo di Calliroe)
Il mestiere di genitore a volte può essere veramente infame. (David Foster Wallace, Il canale del dolore)
Si sta bene dove noi non siamo. (Anton Čechov, L’accesso)
Come norma generale, è altamente desiderabile che le signore mantengano la calma; una donna quando si infuria si rende sempre brutta, e di solito anche ridicola. Nulla è così detestabile per un uomo quanto una virago. (Anthony Trollope, Le torri di Barchester
Gli impulsi ereditari, le esperienze personali e i libri: queste sono le tre forze che creano l’uomo. Il solo pensare ai libri e il solo parlarne, è una cosa positiva in sé, qualunque sia l’esito. (Arthur Conan Doyle, Oltre la porta magica)
È già assai penoso vivere senza le cose che vogliamo noi, ma, accidenti, la cosa che mi fa indiavolare per davvero è di non essere in grado di dare a qualcuno ciò che vorresti lui avesse. (Truman Capote, Ricordo di Natale)
Be’, si è giovani una volta sola, ma si può restare immaturi per sempre. (Philip Roth, Il teatro di Sabbath)
La generazione televisiva è un gruppo di depressi. (Marshall McLuhan, Il medium è il massaggio)
Essere morti non è molto divertente. (James Stephens, La pentola dell’oro)
Qualunque vita umana, per intricata e complessa che sia, consiste in realtà di un solo attimo, l’attimo in cui l’uomo sa per sempre chi è. (Jorge Luis Borges, Evaristo Carriego)
Quello del tempo e dello spazio è il problema centrale della psicologia, della filosofia e direi addirittura di tutta la cultura contemporanea. Generatore di conflitti profondi nella nostra esistenza, esso deve necessariamente venire esaminato più da vicino da ognuno di noi. (Eugène Minkowski, Il tempo vissuto)
L’agitazione è triviale, ma la calma ha un che di diabolico. (Johannes Urzidil, Weissenstein Karl)
Il mio coraggio consisté nel distruggere tutte le consuete ragioni di vita e nello scoprirmene altre. La scoperta avvenne lentamente. (Jean Genet, Diario del ladro)
La vita, vedete, non è né così bella né così brutta come si crede. (Guy de Maupassant, Una vita)
Molte sono a questo mondo le opinioni, e una buona metà di esse appartengono a persone che non sono mai state nei guai. (Anton Čechov, Una disgrazia)
 Se si vuole fare qualcosa di assolutamente onesto, qualcosa di vero, alla fine si scopre sempre che è una cosa che va fatta da soli. (Richard Yates, Revolutionary Road)
Si fa questo e si fa quello. Si fanno sempre gli stessi gesti, alle stesse ore e, per poco che si stia attenti, il pensiero continua a ticchettare. (Georges Simenon, La neve era sporca)
Le battaglie non si vincono mai. Non si combattono nemmeno. L’uomo scopre, sul campo, solo la sua follia e disperazione, e la vittoria è un’illusione dei filosofi e degli stolti. (William Faulkner, L’urlo e il furore)
Se il libro che stiamo leggendo non ci desta, come un pugno che ci martella il cranio, allora perché leggerlo? Perché possa renderci felici? Buon Dio, saremmo felici lo stesso se non avessimo libri, e i libri che ci fanno felici potremmo, se ve ne fosse bisogno, scriverceli da soli. Ma ciò che dobbiamo avere sono quei libri che ci piombano addosso come la sventura e ci affliggono profondamente, come la morte di uno che amiamo più di noi, come il suicidio. Il libro dev’essere un rompighiaccio per spezzare il mare gelato dentro di noi. (Da una lettera di Franz Kafka, citata da George Steiner in Linguaggio e silenzio)
Un Uomo è lo spirito cui ha dato vita dentro di sé; non ciò che ha fatto, ma ciò che è diventato. (Thomas Carlyle, Sartor Resartus)
Sono da anni un evasore di problemi. (John Barth, La fine della strada)
A Lodz un rabbino fu costretto a sputare su una pergamena della Torah che si trovava nell'Arca Sacra. Temendo per la propria vita egli ubbidì e profanò ciò che per lui e il suo popolo è sacro. Dopo un po' di tempo non aveva più saliva, la sua bocca era secca. Quando il nazista gli chiese perché aveva smesso di sputare, il rabbino rispose che aveva la bocca secca. Allora il figlio della «razza superiore» cominciò a sputare nella bocca del rabbino, e il rabbino continuò a sputare sulla Torah.
(Pergamena d'agonia. Il diario di Varsavia di Chaim Kaplan, riportato da George Steiner in Poscritto, uno dei saggi di Linguaggio e silenzio)

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