venerdì 3 febbraio 2012

Ethan Hawke

Ethan Hawke, Mercoledì delle Ceneri. (minimum fax)

L’attore famoso ha scritto un gran bel libro.
Storia on the road di un ragazzo e di una ragazza che hanno avuto i loro problemi e che insieme continuano ad avere i loro problemi, ma l’amore è l’amore e poi quando c’è in arrivo un bambino il futuro diventa veramente un futuro.
Bisogna riconoscere che dall’inizio ultrascazzato la storia si sposta molto gradualmente ma molto decisamente verso sviluppi sempre più caramellosi e pieni di buoni sentimenti, ma il tono di scazzo si mantiene comunque con eleganza e non è male che anche nella letteratura di evasione ottimista e aperta al futuro si trovi della roba veramente ottima.
Al di là della bella scelta stilistica di far raccontare in prima persona dai due protagonisti che si alternano con cadenze diverse, la cosa veramente straordinaria di Hawke sono le superbe descrizioni d’ambiente, fulminee e meravigliosamente incisive, ogni volta poche righe che per un momento fermano quasi il respiro e a me hanno fatto venire in mente i capolavori di Dickens.
L’unica cosa di cui ci si può lamentare è che l’Autore, che in questo romanzo è sicuramente di gran lunga superiore a gente come Paul Auster & Risma, forse per non essere stato capace di resistere al fascino intellettuale degli stilemi postmoderni, ci propina la sequenza surrealista di un incredibile palpeggiamento di tette a sfondo filosofico (il palpeggiamento, non le tette) da parte di un cieco che contestualmente spara un sacco di cazzate, ma senza riuscire a danneggiare più di tanto questo bel libro. (saposcat)

Chi può mai sapere perché facciamo le cose che facciamo? (Raymond Carver, Da dove sto chiamando)

1 commento:

  1. Non lo sapevo che Ethan Hawke aveva scritto un libro e da quello che scrivi e anche un bel libro. Per ora sto leggendo Fuoco pallido ma questo lo segno dopo quell'altro sulla verità che naturalmente non ricordo tutto il titolo.

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