giovedì 12 aprile 2012

Don DeLillo

Don DeLillo, Contrappunto. (Einaudi)
Il mio primo amore jazzistico è stato Thelonious Monk. Quattordici anni? Non mi ricordo. Per qualche motivo avevo comperato It’s Monk’s Time, un lp con la copertina rossa e la sua faccia con il solito colbacco, CBS.
Comunque io ho sempre detestato le dissonanze. Ma quelle di Monk mi piacevano. E mi piacciono anche adesso.
Ci si può domandare se queste poche pagine di Don DeLillo sono una riflessione sulla solitudine o sulla bellezza.
O su una possibile ineludibilità di un rapporto tra la solitudine e la vicinanza alla bellezza.
Attraverso le vite di Glenn Gould di Thomas Bernhard e di Thelonious Monk.
Ci si può porre la domanda, si può fare la propria riflessione.
Non è detto che si debba trovare una risposta. (blifil)
I due modi di conoscere il mondo sono solo sottomettersi o divorare? Entrambi finiscono, più o meno nello stesso punto. (Anne Carson, Tipi di acqua. Un saggio sul Cammino di Compostela)

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