giovedì 17 maggio 2012

Quarto flusso di citazioni


Non importa quanto sia umile la tua libreria, né quanto modesta la stanza che adorna. Chiudi la porta di quella stanza dietro di te, isolandoti da tutti i pensieri del mondo esterno; tuffati nella rassicurante compagnia dei grandi morti e così avrai varcato il portale magico per giungere in quel bel paese dove la preoccupazione e l’apprensione non ti possono più seguire. Ti sei lasciato alle spalle tutto ciò che è volgare e tutto ciò che è sordido. (Arthur Conan Doyle, Oltre la porta magica)
L’unica cosa che non abbiamo perduto è la capacità di soffrire. A soffrire siamo bravissimi. Ma si tratta di un dolore muto. Non disturbiamo mai i vicini. Crolliamo, ma lo facciamo in modo molto educato. Siamo fatti così. Siamo sicuramente fatti così. I crollati educati. (Alfred Hayes, Una forma di amore)
Un lungo fidanzamento è una sorta di contratto dal quale una delle due parti è libera di uscire, trascinandosi dietro però l’intero capitale dell’altra. (William Makepeace Thackeray, La fiera delle Vanità)


È sparito il dottore d’una volta, che ti curava di qualunque malattia: ora non c’è più che specialisti, e badano a farsi la réclame su pei giornali. (Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov)


Tra chi spera sempre e chi non spera più, io non so chi sia il più debole. (Honoré de Balzac, Il medico di campagna)
Il buon Dio li deve proprio adorare, i coglioni. Ne ha creati così tanti. (Michael Herr, Mr Winchell)
Chi è realmente consapevole della morte non è disponibile alle cazzate. (Julio Cortázar, Diario di Andrés Fava)
Ogni forma di pensiero è senz’altro arte. Dove il logico fa punto, dove si fermano le premesse che sono un puro risultato della conoscenza, dove comincia il giudizio, là comincia l’arte. (Carl von Clausewitz, Della guerra)
A volte ho la sensazione di essere solo al mondo. Altre volte lo so di sicuro. (Charles Bukowski, Solo sulla vetta)
Bisogna entrare in sé stessi armati fino ai denti. (Paul Valéry, Monsieur Teste)
La grande fatica dell’esistenza non è forse insomma se non l’enorme pena che ci si dà per durare ragionevoli vent’anni, quarant’anni, o di più, per non essere semplicemente, profondamente sé stessi, ossia immondi, atroci, assurdi. Incubo di dover presentare sempre come un piccolo ideale universale, come un superuomo, dal mattino alla sera, il sottouomo zoppicante che ci è stato affidato. (Louis-Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte)
La percezione è dunque un paradosso, e la cosa percepita è essa stessa paradossale: esiste solo in quanto qualcuno può percepirla. Io non posso, neppure per un istante, immaginare un oggetto in sé. (Maurice Merleau-Ponty, Il primato della percezione e le sue conseguenze filosofiche)
La felicità può anche essere un surrogato, la felicità esiste forse solo come surrogato. (Günther Grass, Il tamburo di latta)
Questa è la civiltà, hai tutto quello che non vuoi quando non ti serve. (Totò in Totò Tarzan, di Mario Mattoli)
Throughout the Western world it is agreed that people must meet frequently, and that it is not only agreeable to talk, but that it is a matter of common courtesy to say something even when there is hardly anything to say. (C. K. Ogden & I. A. Richards, The Meaning of Meaning)
Scopare è una cosa così intima, è un prodigio che la gente abbia il coraggio di farlo ma è anche vero che non ci si pensa prima, non ci si pensa affatto. (Joyce Carol Oates, Per cosa ho vissuto)
La proposizione della matematica non esprime un pensiero. (Ludwig Wittgenstein, Tractatus logico-philosophicus)
La sola risposta pratica alla bufera di banalità e di propaganda consiste nel riuscire a controllarla per mezzo di un attento esame. (Marshall McLuhan, La sposa meccanica)
Eterna risorge sempre la speranza, come un fungo velenoso. (Charles Bukowski, Azione)
Forse non vediamo l'ora, tutti, di dedicare la nostra vita a qualcosa. (David Foster Wallace, Infinite Jest)
Vi è solamente un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta, è rispondere al quesito fondamentale della filosofia. Il resto – se il mondo abbia tre dimensioni o se lo spirito abbia nove o dodici categorie – viene dopo. (Albert Camus, Il mito di Sisifo)
I due modi di conoscere il mondo sono solo sottomettersi o divorare? Entrambi finiscono, più o meno nello stesso punto. (Anne Carson, Tipi di acqua. Un saggio sul Cammino di Compostela)
Le cose non dette riempiono il vuoto di una forma riflessa. (Chris Abani, L’ambigua follia di Mr. Black)
Ci sono degli psichiatri che non sono mai stati amati in gioventù o che si sono sempre sentiti sfigati e respinti e che si rifanno diventando psichiatri e si occupano dei giovani drogati e dei poveri disgraziati e si sentono importanti e sono molto ricercati, regnano, sono circondati da ammirazione e da belle ragazze che altrimenti non avrebbero mai conosciuto e hanno così un senso di potenza ed è così che curano sé stessi e si sentono meglio nella propria pelle. (Romain Gary, L’angoscia del re Salomone)
Le ragazze carine hanno un effetto deleterio su di me nel senso che ogni parte del mio cervello si chiude fuorché la parte che dice cose di una stupidità incredibile e la parte consapevole che dico cose di una stupidità incredibile. (David Foster Wallace, Il pianeta Trillafon e la Cosa Brutta)
I genitori sanno perfettamente che l’infelicità ad essi connaturata la perpetuano nei figli, ma nella loro crudeltà vanno avanti a fare figli e a gettarli nell’ingranaggio dell’esistenza. (Thomas Bernhard, Il soccombente)
Non vi è nessun sentiero specifico per uscire dall’amore più che non ve ne sia per entrarvi. (Thomas Hardy, Via dalla pazza folla)
Abbiamo bisogno degli altri, non possiamo passare la vita a detestare noi stessi. (Romain Gary, L'angoscia del re Salomone)

Nessun commento:

Posta un commento