venerdì 8 giugno 2012

Aldo Busi


Aldo Busi, Vita standard di un venditore provvisorio di collant. (Mondadori)
Nella diffuso provincialismo mamma e papà e qualche volta anche i nonni che impesta la narrativa italiana del Novecento, diffuso con le modalità di diffusione dei gas, Aldo Busi ha scritto un’opera che cresce tutta in provincia per non dire in paese ma che da qui parte per girare l’Europa con un respiro da romanzo americano on the road.
La storia, sempre centrata sul bellissimo e incasinatissimo rapporto tra i due personaggi principali, già da sé si articola su diversi piani, e in più contiene altre storie più piccole e non meno vivaci, crivellate di personaggi di forza quasi balzachiana e pieni di fascino e di vita, attraverso ambienti pieni di colore e di movimento, e alla fine ci porta anche un mistero risolto come in un noir.
Un gran bel viaggio nel Nord operoso e operosamente criminale, sociale e personale che si mischiano in una danza continua, con la possibilità di una riflessione sul fatto che non è che qui da noi manchino i dissesti sociali che negli Stati Uniti hanno generato una letteratura dell’alienazione che comincia già dall’inizio del secolo, cioè la roba da scrivere c’è sempre stata ma scrittori come Busi ce ne sono sempre stati pochi.
E il suo libro è un viaggio che oltretutto ha il pregio di essere anche bello lungo. (bamborino)
L’uomo accorto previene, ma quello ancor più accorto attende, ed è a tutto preparato. (Gustav Meyrink, Il Golem)

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