Jon Lee Anderson, La caduta di Baghdad. (Fandango)
Strano libro. Succedono un sacco di cose, le descrizioni d’ambiente sono belle, non ci sono mai dettagli irrilevanti, eppure dopo poco la noia ti comincia a strisciare addosso, prima ogni tot pagine, poi ad ogni pagina, poi ad ogni capoverso, poi ad ogni riga. E in un libro che racconta la fine di un regime abbattuto da una guerra disastrosa, la noia proprio non te l’aspetti. Ma il trucco ci deve essere, e secondo me il fatto è che Anderson non racconta ma mette insieme i fatti come in un elenco, e così se ci sono scrittori che ti farebbero leggere con entusiasmo e in leggerezza anche la lista della spesa, ce ne sono di quelli che scrivono libri proprio pesanti. Pesanti come l’elenco del telefono. (blevins)
A questo punto m’intenerisce l’anima un sentimento di viva gratitudine per tutte le donne facili. (Pierre Ambroise François Choderlos de Laclos, Le amicizie pericolose)
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