giovedì 13 novembre 2014

Ugo Cornia


Ugo Cornia, Quasi amore. (Sellerio)

Il libretto comincia con una prevedibile masturbazione introspettiva di voluta postmodernità, che si muove in una indiscutibile capacità stilistica e invoglia immediatamente alla lettura.
Ma al primo volgere di pagina incontriamo l’immancabile peste (immancabile per la mia esperienza tranne che nell’opera di Giorgio Falco) della narrativa italiana.
La mamma.
Così mi son detta che non ho tempo, che ho ancora da finire di leggere Dickens Trollope e Balzac e che tra i moderni e i postmoderni mi devo ancora finire Steinbeck Yates e Faulkner e di Sherwood Anderson e di Willa Cather ho letto solo un racconto e di Edward Forster non ho letto niente e tra qualche anno muoio e ho chiuso il libretto e basta così. (moll)





La legittimità o l’illegittimità di un compito nulla ha a che fare con la possibilità di realizzarlo su questa terra. (Hermann Broch, La morte di Virgilio)

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