martedì 20 novembre 2012

Muriel Spark


Muriel Spark, Gli anni fulgenti di Miss Brodie.  (Adelphi)

“Ma Lei, suor Helena? Che cosa ha influito più di tutto sulla Sua formazione? Un’idea politica, una persona? Il calvinismo?”
“Oh no” rispose Sandy. “Però ci fu una certa Miss Jean Brodie, negli anni del suo fulgore”. E strinse le sbarre della grata come se volesse fuggire dal parlatorio in penombra. 

Miss Brodie, zitella trentenne, versione very british di femminista ante litteram, esercita nelle sue lezioni una forma di insegnamento programmaticamente antididattico, dove l’attualità storica di un’Europa che si affaccia al fascismo (sono gli anni Trenta), a Edimburgo, si mescola ai suoi slanci erotici più o meno sublimati.
Si perché Miss Brodie sta vivendo il suo fulgore, la sua pienezza intellettuale, erotica, umana, e le sue ragazze, le ragazze della Brodie, godono del privilegio di assistere, non solo, di condividere, partecipare attivamente al dispiegarsi della sua persona, in una specie di educazione sentimentale collettiva, 
Un patto di fedeltà assoluta lega la Brodie alle sue ragazze, parlare di plagio è una noiosa caduta di stile, e le lega per sempre non tra loro, il settarismo educa al culto del capo e non ama cameratismi trasversali, ma la impone, per alcune di loro tragicamente, al loro individuale destino di adulte. 
Con tacita connivenza, le partecipanti sfuggono al controllo esterno, alle regole dei grandi, all’autorità costituita, per godere di un momento di libertà inconcepibile per i tempi, inaccettabile per principio.
Ma qualcuno tradisce. Qualcuno parla, e Miss Brodie perde il posto, il fulgore e il palcoscenico. Miss Brodie finisce in pensione e muore sola e piena di rancori e di sospetti. 
Sono passati tanti anni, e Sandy sta lì, aggrappata alle sbarre del parlatorio del suo convento, e non riesce a spiegare, non riesce a spiegarsi. Da calvinista, si è fatta cattolica e monaca, lei che semplicemente non ha mai avuto un’idea di dio, e ha scritto un libro, un curioso trattato sulla “natura della percezione etica”, sulla trasfigurazione del reale.
Gli anni fulgenti di Miss Brodie  è un anti romanzo di formazione. È un romanzo cattivissimo. Gli anni fulgenti di Miss Brodie  parla di tradimento, ma cosa sia non può, non vuole spiegarlo. Chi non ha mai tradito scagli la prima pietra.
Che non lascia spazio al sentimentalismo “degli anni più belli della nostra vita“. Dice chiaramente, per chi voglia intendere, che non c’è riscatto, che tutti, e alcuni più di  altri, sono segnati, e non c‘è espiazione che tenga. Resta sempre uno che ricorda, e che racconta, ma inutile sperare di fare chiarezza. Come è nero più del nero il cuore dell’uomo. E delle donne.
Le parole tradiscono le emozioni, i sensi e i significati. Lo sguardo tradisce il cuore, che più di ogni cosa è ingannevole. Ma questa è un’altra storia.
Lucifero, il più luminoso degli angeli, tradisce Dio, e da allora l’uomo non ha mai smesso di tradire e sempre più voluttuosamente infognarsi in questa valle di lacrime. 
Tutti schiavi dello stesso anonimo destino, tradiamo e ci lasciamo tradire, perché se non c’è né può esserci libertà in questo, questo mondo, che buio sia, e fino alla fine dei tempi. (Rosa M.)




Spaventosa condizione dell’uomo! Non vi è alcuna delle sue felicità che non derivi da una qualsiasi ignoranza. (Honoré de Balzac, Eugenia Grandet)

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